PARCO ARCHEOLOGICO DELLA CITTA' DEL TUFO

Toscana GR

La formazione geofisica dell’area è derivata dall’attività vulcanica dei monti Volsini.
I terreni argillosi ricchi di ghiaia e di sabbia ricoperti da cenere e lapilli si sono trasformati in materiale tufaceo.

 

Con Pitigliano, Sorano e Sovana facevano parte del triangolo fortificato degli Aldobrandeschi.

 

Le grotte di tufo, fino a qualche tempo fa erano usate come abitazioni, poi come deposito per attrezzi, stalle o cantine; le vigne di Pitigliano, fertilizzate dal tufo vulcanico, producono un buon vino bianco.

Spettacolari sono le Profonde ed ombrose vie cave (o "Tagliate Etrusche") sentieri o vere e proprie strade scavate nel tufo. Tra le più suggestive:
"La via cava di S. Sebastiano"
e "Il Cavone".



PARCO ARCHEOLOGICO DELLA CITTA' DEL TUFO

Comprende tre siti archeologici nel comune di Sorano, collocati nelle frazioni di Sovana, San Quirico (Vitozza) e nella zona di S. Rocco di Sorano. Questi diversi siti sono collegati tra di loro attraverso percorsi e sentieri che permettono la visibilità complessiva al visitatore soddisfacendo diverse tipologie d'interesse, da quella naturalistica e quella artistica, da quella storico ambientale e quella archeologica.

SORANO
E' un paese di tufo scuro, costruito su terrazze tagliate in una rupe aperta e fatta scoscesa del torrente Lente. Somiglia a un blocco di cristalli parallelepipedi, ad un paesaggio urbano inventato da un cubista.
E'
probabilmente di origine etrusca, come vorrebbero suggerire le tombe a camera scoperte lungo la strada che va verso l'Elmo; ma il suo nome Soranus testimonia la romanità.

Vi sono molte case d'abitazione medioevali sopravvissute all'abbandono, quali forme geologiche della civiltà rupestre. Su queste incombe il "masso leopoldino", un'alta roccia di tufo nella cui sommità è una terrazza che domina il paese, i botri e le valli d'ombra che lo circondano. Sul lato più vicino alla chiesa di S. Niccolò si può ammirare la singolare torre dell'orologio.

Pochi i resti che testimoniano il medioevo aldobrandesco: tutto parla della presenza degli Orsini oppure ha un sapore rustico di eccezionale fascino. Nel borgo sono la cinquecentesca Chiesa e quanto resta del palazzo comitale: il portale e il cortile.

La fortezza Orsini (XI-XII sec. con rifacimenti del XV-XVI secolo) è una poderosa opera di fortificazione militare che consente, percorrendo anche i suoi camminamenti sotterranei, di comprendere molti aspetti della vita militare rinascimentale, era legata ad un sistema difensivo i cui potenti resti si vedono a Montorio, Castell'Ottieri e Vitozza.

SOVANA
L'antica Sovana che diede i natali a Papa Gregorio VII (Ildebrando da Sovana), è uno dei maggiori centri Etruschi della Maremma.
Non ebbe vita continua: fu abitata nel VII, VI e IV sec. a.C.. Il suo massimo sviluppo coincise con la resa di Vulci a Roma nel 280 a.C.. Era diocesi vescovile già nel VI secolo. Ai secoli XIII-XIV sono databili gli edifici medievali.
Nella piazza sono evidenti la -chiesa di Santa Maria, il Palazzetto dell'Archivio, la Loggia, detta del Capitano, il Palazzo dei Priori e una casa d'abitazione.

In evidenza sono il Duomo del IX-XI secolo, poi ricostruito nel 1300. Del XIII secolo sono la Rocca e la chiesa di S. Maria nel cui interno è un bel tabernacolo del IX-X secolo. Nei poggi intorno sono le tombe etrusche.
La grande tomba a tempio, detta Ildebranda, rinnova la memoria di Gregorio VII sovanese.

La necropoli Etrusca di Sovana
La camera sottostante cui si accede per un dromos rastremato, è di una semplicità estrema che contrasta con la fastosa decorazione dell'esterno: ha il soffitto a spioventi con trave centrale e, sul fondo, un bancone con due cavità, destinato a contenere, al centro, un sarcofago di legno decorato con borchie di bronzo.

VITOZZA
Un paese di abitazioni in grotta, frequentato per millenni, fino al secolo scorso.

In Loc. S. Quirico è uno dei maggiori insediamenti rupestri dell'Italia centrale con oltre 200 grotte, abitate dalla protostoria sino a tempi recenti (colombai). L'antico insediamento si estende lungo un costone di Tufo in un incontaminato ambiente naturalistico.

Lungo il sentiero che costeggia il sito rimangono i resti delle tre rocche, con i relativi fossati, la chiesa di S. Angelo ed un notevole "colombaro" Etrusco-Romano.

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