rassegna stampa

 

 


CORRIERE DELLA SERA
- ROMA
Mercoledì 19 Settembre 2001

NEL PARCO DI BRACCIANO AREE PROTETTE,
ORA UN PO' MENO

di VITTORIO EMILIANI

Sulle aree protette dei laghi di Bracciano e di Martignano è di nuovo allarme rosso: è lo stesso Ente Parco regionale a farsi carico delle ragioni di quanti vogliono edificare in zone di altissimo pregio paesistico con una raffica di pareri favorevoli, mettendo da parte la relazione di un accreditato consulente scientifico, Maurizio Bernoni. A setti anni dal vincolo dell'allora ministro Ronchey sull'intera antica tenuta di Vicarello. (splendidamente integra), la Banca Inglese di Investimenti Schroeder, attuale proprietaria, vince una prima battaglia vedendosi autorizzati 36.000 metri cubi per impianti ricettivi e sportivi, campo di golf, ecc. Gli Odescalchi spuntano circa 30.000 metri cubi per alberghi e residence e altrettanti saranno edificabili al confine del bosco di Rocca Romana. Più tutta una serie di lotti singoli ai piedi dell'anfiteatro vulcanico di Poggio delle Ginestre. C'è ovviamente un contentino l'ampliamento cioè delle aree "contigue" al Parco stesso, che però non bilanciano affatto i varchi aperti al cemento in zone sin qui intatte. Qual è il marchingegno? Essenzialmente il declassamento dalla zona A alla zona B di parte di quei comprensori storico-naturalistici. Così più di una trentina di aree del tutto integre vengono incluse fra quelle già compromesse invece dal cemento. In un comunicato la maggioranza dell'Ente Parco, presieduto dall'ex assessore all'Urbanistica del Comune di Trevignano, Piero Catena, rigetta accuse e proteste con questa fondamentale argomentazione: "La tutela di un territorio delicato e complesso non può essere realizzata "ingessando il territorio" (sic, virgolette comprese, ndr) ma favorendone lo sviluppo attraverso la realizzazione di strutture e attività ecocompatibili". Motivazione tipica degli avversari dei Parchi e della loro integrità. Che è la premessa per attività davvero "ecocompatibili", agricoltura e zootecnia, trasformazione dei prodotti del bosco e del sottobosco, turismo naturalistico e culturale, agriturismo (quello vero), recupero e rilancio di nuclei e centri storici esistenti, e così via. Clamoroso e paradossale è che ad aprire questi primi varchi sia proprio l'Ente Parco che in giugno aveva contestato la decisione, criticatissima, della giunta regionale del Lazio di sostituirsi ad esso nel ridefinire il perimetro dell'area protetta improverendola di ben 2.500 ettari tra i più belli. Senza poi neppure rispondere ad una richiesta di incontro. Col parere espresso il 27 agosto l'Ente Parco ha superato le più rosee attese degli aspiranti-cementificatori, grandi e piccoli, dei Comuni che da anni premevano per la tanto sospirata edificabilità. Malgrado il paesaggio di Bracciano, di Anguillara, di Trevignano appaia già compromesso, legalmente e non. Lo stesso Comune di Roma, la cui proprietà arriva all'intatto lago di Martignano, ha visto ora rigettato il proprio ricorso a favore del Parco, come quelli di numerosi cittadini. Siamo ad una pesante inversione di rotta in materia di Parchi? Sugli splendidi laghi a nord di Roma, riserva idrica e naturalistica di tutti, il cielo è fosco.

Qualcuno ha detto che "le vie sono i fiumi della storia"; l'idea ci piace molto, anche