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Tractoria Il nome tratturo compare per la prima volta durante gli ultimi secoli dell'Impero romano come deformazione fonetica del termine latino tractoria, vocabolo che, nei codici di Teodosio e di Giustiniano, designava il privilegio dell'uso gratuito del suolo di proprietà dello Stato, di cui beneficiavano i pubblici funzionari. Questo privilegio venne presto esteso ai pastori della transumanza per l'uso delle vie pubbliche. Caduta dell'Impero romano d'occidente La transumanza è stata per secoli un fenomeno non solo economico e pastorale, ma anche politico, sociale e culturale, che ha segnato in modo indelebile le regioni interessate. Dalla caduta di Roma (476 d.C.) all'anno Mille la pastorizia trasmigrante (intendendo come tale la transumanza dei lunghi viaggi) scomparve quasi totalmente dalla penisola italiana, a causa dell'assenza di un potere politico centrale forte in grado di garantire sicurezza in vaste aree.
In questo frangente, San Benedetto – se è mai esistito – inventò il fenomeno del monachesimo benedettino V° SEC: [Le date di nascita (480) e di morte (547) di Benedetto sono convenzionali e le sue vicende biografiche sono tratte unicamente dai «Dialoghi» di Gregorio Magno e non hanno fondamento documentario], che consisteva nel creare grosse comunità di preghiera e di difesa, organizzate in senso rigidamente gerarchico dai monaci agli schiavi, che gestivano i terreni per conto delle grandi famiglie senatorie romane, come quella degli Anicii. (L’antica famiglia degli Anicii ebbe come esponente, contemporanea di Benedetto, Anicia Giuliana. Suo padre, fuggito a Costantinopoli dopo il sacco di Roma, aveva sposato Galla Placidia, sua madre. Di fede cristiana, amica di San Saba, fervente ortodossa, sostenne attivamente i principî del Concilio di Calcedonia). Da «Archeologia», agosto/settembre 1999 (conferenza fine anni ’80) http://www.ludovicomagrini.it/parlati/la_transumanza |
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