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castello serracapriola

La mia esperienza equestre è soprattutto dal punto di vista agonistico, con 25 anni di vita dedicati alle gare di endurance in molti paesi del mondo, e sto vivendo questa indimenticabile esperienza sui tratturi con gli occhi e il pensiero rivolti a questo aspetto. Ebbene, raramente ho trovato nei percorsi di gara tutti gli elementi tecnici ed i requisiti che occorrono per un raid e qui ci sono tutti: ampiezza del percorso, dislivelli tecnici per poter elaborare le proprie strategie di gara, molti punti per il rifornimento d’acqua, attraversamenti di centri abitati, terreno stagionato che gli zoccoli degli animali hanno calpestato e battuto per migliaia di anni… e poi pensare che su questi tratturi sono passate le legioni romane di Cesare contribuisce non poco a creare uno stato d’animo unico. Forse per tutte queste nuove esperienze, mentre cavalchiamo siamo più disponibili del solito a scambiare opinioni con gli altri e qui ce n’è per tutti i gusti: tutti personaggi eccezionali, ognuno nel proprio campo. All’altezza di S.Giuliano di Puglia iniziamo la discesa verso il tratturo e il torrente Cigno. È uno dei punti più panoramici del percorso di oggi: oltre il torrente si vedono una serie di alte colline tra i 900 e i 1000 metri di altitudine, che culminano con il colle di Femmina morta, che dovremo superare domani e che si trova leggermente spostato sulla destra. Il guado non presenta difficoltà e si inizia a risalire su un terreno argilloso con molti calanchi. La pendenza in alcuni punti raggiunge il 30%. Spingendo lo sguardo alle nostre spalle vediamo fino a S.Marco in Lamis. Dopo la prima ripida salita la pendenza continua in modo più lieve per circa due chilometri. Il tratturo si può ammirare in tutta la sua larghezza e dà come la sensazione di trovarsi su un'autostrada o su una larghissima pista d’erba. Ai lati del tratturo ci sono coltivazioni di biada e girasoli. Prima di attraversare la strada statale dei Tre Titoli (titolo qui significa anche confine), che collega S.Croce di Magliano con Campobasso, il tratturo devia a destra verso Ripabottoni: questa è la via che seguiranno domani gli scouts; ora invece imbocchiamo il braccio Centocelle-Cortile (che seguiremo poi fino a Staffoli) e dopo meno di un chilometro arriviamo al nostro punto-tappa di oggi. Siamo un po’ stanchi e, una volta sistemato il campo, facciamo il più bel bivacco dell’impresa, con ottime bistecche di manzo cucinate a dovere dal gaucho Jorge che, con l’aiuto di una vecchia branda arroventata sulla brace, è riuscito ad organizzare una cena degna delle pampas argentine. Poi, sotto il cielo stellato abbiamo parlato delle nostre esperienze fino a tarda notte.

Romano ci ha lasciati da diversi anni ormai. E' stato un grande privilegio conoscerlo e cavalcare con lui lungo le Vie Verdi.
Quella che segue è la sua descrizione di questo tratto di strada percorsa assieme

Cavalcando con

matita barra navigazione


Il percorso

S.Croce di
Magliano - Centocelle
, località a 700 m.s.m.
ad un chilometro
dalla Stazione di Ripabottoni - S.Elia a Pianisi


22 km in 3 ore e mezza circa,
senza particolari difficoltà,
percorso antropizzato e,
in parte, fuori tratturo

 

romano macrì

 

Tra i fiumi attraversati

il Cigno ha origine a Sud di Casacalenda e
scorre parallelamente al
Biferno
, prima di gettarvisi, dopo San Martino in Pensilis.

 

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mappa

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"Linea verde" RaiUno

4 giugno 1995

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