Si sale al Palatino per il Clivus Palatinus; quindi per una scalinata sulla destra si attraversa la splendida Villa dei Farnese, che qui posero la loro rinascimentale dimora la Casina cinquecentesca ed i giardini Farnesiani, sostenuti dalle possenti arcate della Domus Tiberiana.
Quindi inizia la visita dell'Area Palatina dove, tra le altre memorie venerande, sono i ruderi del Tempio della Magna Mater, la statua di Cibele seduta, i resti del Tempio della Vittoria, quelli delle mura della “Roma quadrata”, alcuni tufi della capanna di Romolo e tracce delle Scalae Caci, primitivo accesso al Palatino, una cisterna arcaica (sono tutti resti databili tra il VI e il I sec. a.C.).
La Casa di Livia rappresenta un tipico esempio di casa patrizia dell'ultimo periodo repubblicano.
La Casa di Augusto e il Tempio di Apollo formano il primo nucleo imperiale sul Palatino. Le interessanti pitture murali pervenuteci, di stile pompeiano, sono molto deteriorate.
Quindi si sale a destra al Palazzo dei Flavi costruito da Domiziano su progetto del suo architetto Rabirio. È costituito, a sinistra, dalla basilica, aula regia e lararium; al centro, dal peristilium; a destra dal triclinium, ove si ammirano ancora resti di pavimenti e due ninfei, di cui uno molto ben conservato. Sotto il pavimento sono emerse tracce di costruzioni anteriori. Annessa al palazzo era la Domus Augustana, grandioso edificio in cui abitava la corte.
Lo Stadio di Domiziano (m.160 x 48) presenta tutto intorno avanzi di portici, statue, fontane e, da un lato, il nicchione della loggia imperiale.
Seguono i ruderi del Palazzo e delle Terme di Settimio Severo, una vera collina di costruzioni, ai piedi delle quali sorgeva il Settizonio, imponente edificio i cui resti furono demoliti da Sisto V.
Dall'alto di questi ruderi colossali, nel punto chiamato Belvedere, si gode uno stupendo panorama. Costituiva un palco naturale sul Circo Massimo (vedi Iter 2).

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