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Il percorso

da Torella del Sannio
a Pescolanciano
30 km, 4 ore e mezza circa

Tratturi e
corsi d'acqua

si prosegue sul tratturo Lucera-Castel di Sangro fino ad incrociare, a Pescolanciano, il tratturello Pescolanciano-Sprondàsino , che permetteva in passato di spostarsi più a Nord, passando dal tratturo Castel di Sangro-Lucera al Celano-Foggia , arrivando nei pressi di Bagnoli del Trigno. Da lì si poteva imboccare il Celano-Foggia oppure continuare su un altro tratturello - lo Spondascino-Castel del Giudice - fino alle pendici del monte Sécine (1883 m), risalendo il torrente Verrino e passando per un territorio ancora oggi ricco di ampie superfici boscose. Oggi la superstrada SS 650, che collega Isernia alla costa adriatica, percorre per intero il primo tratturello, mentre il secondo non ha nessuna strada diretta percorribile con l'automobile. Questo percorso è interessante per le località che vengono attraversate: Poggio Sannita, Agnone, Capracotta, Ateleta, Pescopennataro.

Approfondimenti ospiti

Georg Liebetanz

Glossario

Tratturi, tratturelli e bracci

Comunità Vie verdi

 

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Le due lettere RT venivano scolpite su cippi di pietra posti al centro del tratturo per indicare esattamente il tracciato del Regio Tratturo nel regno di Napoli.

Con un po’ di fortuna ancora oggi si possono vedere in alcuni punti che gli esperti conoscono bene, uno di questi, risalente al 1884, si trova poco fuori al paese di Civitanova del Sannio in un punto panoramico che permette, di ammirare tutta la valle appena percorsa venendo da Duronia. La transumanza che si pratica ancora oggi, all'altezza del paese di Molise devia verso SW passando da Acquevive di Frosolone… Frosolone è la città famosa per i coltelli tanto da essere soprannominata la Toledo d'Italia. Per questi ultimi allevatori transumanti il viaggio si conclude sul lato NE della Montagnola, a pochi chilometri da Civitanova del Sannio, dove i bovini trascorrono l’estate. Anche la tappa di Linea Verde - che a questa transumanza si è ispirata - terminerà la sua prima puntata sulla Montagnola, ma sul lato NW, passando proprio attraverso Civitanova, uno dei pochi paesi tagliati dal tratturo. Al termine della registrazione della prima puntata proseguiremo verso Pescolanciano, dove passeremo la notte. Questo trasferimento ci permetterà, tra l'altro, di aggirare il tratturo originale, che passa esattamente nel punto destinato ad essere sommerso dall'invaso artificiale di Chiauci sul fiume Trigno, che speriamo essere l’ultimo esempio di uno sviluppo culturalmente distruttivo. Lascio che una migliore descrizione del percorso sia fatta da Georg Liebetanz, lo studioso tedesco ospitato più volte in trasmissione durante questa impresa come esperto per il tratturo Lucera-Castel di Sangro, avendolo percorso interamente… e a piedi, assieme alla moglie. Di questa parte montagnosa del tratturo ha una visione particolare, sentendola probabilmente molto vicina al carattere degli antichi sanniti che egli ammira e che continua a studiare. Liebetanz ha suddiviso il tratturo Lucera-Castel di Sangro in tante tappe, che corrispondono ad una passeggiata più o meno lunga, scrivendo così un libro, “Caminandosi, Tratturo Tratturo”, dal quale sono tratti anche i percorsi a piedi riportati più avanti. Altra nota della giornata, attraversando Civitanova incontriamo una scolaresca che ci accoglie esponendo ricerche sulla transumanza e sulla storia del Molise mentre un gruppo di studenti esegue delle canzoni tradizionali dei pastori: dimostrano sensibilità ed attenzione alle propri radici, sentono il valore del Tratturo e di per sé già questo obbliga al rispetto per questa antica via verde. Finalmente, sulla Montagnola, eccoli… i pastori - quelli veri – a mostrare i loro prodotti, i caciocavalli e le scamorze che hanno reso famosa la gastronomia del Molise; queste saranno i protagonisti principali sulla nostra tavolata dei prodotti tipici. Il senso di queste tavolate, che tutti ci invidiano, non è solo quello della festa, del pranzo dopo la fatica del viaggio che fisicamente percorriamo e che idealmente rappresenta un viaggio nella storia e nella cultura, ma anche quello della ricerca delle più originali radici della cucina mediterranea: la nostra grande cultura gastronomica che attraverso le sue tante ricette, a volte curiose o inaspettate, ci aiuta a riscoprire con l’aiuto delle persone più genuine che incontriamo nei nostri percorsi, anche la storia degli spostamenti etnici che le trasportarono assieme ai prodotti, alle piante, alle sementi, agli animali. La gastronomia del Molise, legata alla cultura della transumanza, è stata la vera protagonista di oggi nella tavolata finale, improvvisata nel sole di questo altopiano.

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