Vai alla prima pagina del viaggio Leggi vai alla tappa precedente | vai alla tappa successiva
alla mappa approfondimenti
 

A CAVALLO
SUL TRENO


Percorso

San Pietro Avellana Alfedena
(25 km in treno)

I tratturi

Nel territorio di Castel di Sangro c'é l'incrocio dei tre più grandi tratturi dell' interno molisano: il Castel di Sangro-Lucera, il Celano-Foggia e il Pescasseroli-Candela. L'ultima parte del percorso di Linea Verde si è esaurita su quest'ultimo tratturo, fin dove lo ha consentito il fiume Sangro, interrotto per formare il lago di artificiale di Barrea che ha sommerso la via armentizia e modificato radicalmente il territorio.
Da S.Pietro Avellana ad Alfedena non esiste un tratturo ufficiale. Cosi il gruppo di Linea Verde, assieme ad alcuni nuovi ospiti di Sandro Vannucci, ha preso il treno per ultimare il suo viaggio.

Fiumi attraversati

il Sangro ha le sue origini vicino a Gioia a Nord-Est del bacino dov’era il lago di Celano (ora piana del Fucino) dopo un corso di circa 110 chilometri si getta nell’Adriatico tra l’Osento e il Feltrino a Nord di Vasto. Le sue acque sono famose per la freddezza. Sulle sponde del fiume nel 1194 si accamparono le soldatesche di Enrico VI insieme alle compagnie dei crociati che dovevano partire per la Terra Santa... "tutte le contrade vicine ed il ricco monastero di Santo Stefano furono poste a sacco e desolate dalla loro militare licenza" come si legge nei versi di Bernardo Monaco. Le sue acque danno origine al lago di Barrea, che ha inghiottito parte del tratturo.

 

verso Alfedena

 

Si sta per concludere la prima spedizione alla riscoperta dei tratturi, le prime Vie Verdi della storia. Da S.Pietro Avellana ad Alfedena non esiste un tratturo ufficiale. Per riprendere il percorso e riunirci con l’ultimo gruppo degli scout di Lino Mastronardi (che stanno esplorando il tratturo Lucera - Castel di Sangro) abbiamo chiesto aiuto alle ferrovie del Molise. Possiamo così disporre di un vagone per i cavalli e alla Stazione di S.Pietro Avellana, di primo mattino, carichiamo i cavalli utilizzando una passerella che serviva per le pecore. Sembra il West ? No è il Molise. Fino a solo venti o trenta anni fa il treno era il mezzo di trasporto che iniziava a scalzare la tradizionale transumanza, intesa come come cammino del pastore: le pecore iniziavano a viaggiare, anziché pergrinare pascolando.
La velocità incombe e la lentezza inizia ad essere, chissà perché, sinonimo di pigrizia. E' il declino del romanticismo e della figura del pastore, il più romantico dei personaggi. Nel programma Rai ci sono come ospiti anche i ciclisti, in tuta di acetato e caschetto in plastica dura: personaggi futuristi che sfrecciano accanto ai cavalli: manifesto di un mondo che cambia… ma anche sintesi di un’epoca - la nostra - in cui si sente il bisogno di rallentare un po' il nostro viaggio per ritrovare il gusto di viaggiare lentamente, pur con la tensione dovuta alle telecamere sempre pronte a registrare. Il mondo cambia? Cambiamo il concetto di antico e parliamo di marketing del turismo, portiamo l’uomo del XXI° secolo sui tratturi di D’Annunzio. Il progresso che permette di scoprire il passato arricchendo la conoscenza e aiutando a ritrovare un ritmo più naturale. La fine di un'epoca può segnare l’inizio di un possibile rilancio di queste terre come aree privilegiate per l'agriturismo. Sul treno che porta noi e i nostri cavalli ad Alfedena, intavoliamo una piccola discussione sul possibile utilizzo dei tratturi e tentiamo di abbozzare un progetto, approfittando della presenza di alcuni rappresentanti di associazioni ambientaliste: Giancarlo Presicci di Italia Nostra, Dario Febo di Lega Ambiente, i rappresentanti degli agricoltori molisani.
Anche il treno è ormai diventato un mezzo del passato, che può essere riscoperto, non è come andare a cavallo o in bicicletta, ma un po’ di pazienza la può insegnare anche questo mezzo che, da queste parti, può servire anche ad andare per tratturi !

Vai alla Mappa
mappa

Multimedia
"Linea verde" RaiUno

Prosegui verso nord

A sud sul Grande Trek