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Sulle tracce della Dogana
 
 

Il percorso

San Paolo Civitate - Serracapriola - Santa Croce di Magliano (30 km in 6 ore circa - difficoltà media).

Tra i fiumi attraversati

Fortore, chiamato dai romani Frento, si distende nella parte meridionale della regione e per un tratto segna il confine tra Puglia e Molise. Lungo 86 km. è formato da diversi rami, uno vicino a Monfalcone in provincia di Benevento, un altro che raccoglie le acque del Monte Stilo sopra Roseto. Nella prima parte ha forti pendenze e scarsa portata. Poi si allarga nella valle dalle tenere formazioni argillose e scistose. Nell'antichità era navigabile - Plinio rileva che la sua foce formava un piccolo porto - e sulle sue acque transitavano le merci scambiate con le isole Tremiti e la Dalmazia. Sfocia nel mare Adriatico tra il lago di Lesina e Campomarino. Da Sant'Elia e Colletorto, che si affacciano oggi sull'incantevole scenario del lago di Occhito, il Fortore scende al mare attraversando le piane di San Giuliano di Puglia e di Melanico, aree coltivate a cereali che conservano interessanti testimonianze di architettura rurale. Oggi la portata del Fortore è molto ridimensionata, in conseguenza della costruzione nel 1980 dello sbarramento a monte, che ha dato origine appunto al lago di Occhito; ma una volta in corrispondenza di nel punto attraversato le sue acque potevano diventare impetuose ed il guado delle greggi molto pericoloso.


Punti sosta

Approfondimenti

 

Si arriva al ponte romano sul fiume Fortore da S. Marco in Lamis. Ci troviamo sotto il paese di S.Paolo Civitate, non distante dalla zona con gli antichi resti della Chiesa di Civitate e del Torrione che controllava il territorio e proteggeva il tratturo. Dopo la partenza e il guado del Fortore si incontra la SS 16-ter, che ha completamente sostituito il tratturo; si costeggiano i campi e si nota un'agricoltura intensiva che comprende anche gli ulivi (pianta non ammessa sui tratturi del Molise); si segue la strada statale, fino al bivio di Serracapriola , un tempo sede della Doganella (oggi in stato di abbandono). Si prosegue ancora per circa due km. in direzione S.Croce di Magliano, su un tracciato asfaltato, poi finalmente ci si inoltra per strade interpoderali che permettono di osservare il panorama tipicamente pugliese: uniforme e interrotto ogni tanto da fattorie di campagna. Passiamo dalla provincia di Foggia a quella di Campobasso. Fino al 1811 il confine tra Puglia e Molise era più a nord e comprendeva anche Larino. Dopo circa due ore di viaggio si arriva al torrente Tona, un affluente del Fortore, ottimo punto di sosta per abbeverare gli animali, prima di affrontare l'aspra salita che porta a S. Croce di Magliano . Questa si inerpica stretta verso il paese, su un terreno duro e sassoso che affatica molto i cavalli. Il dislivello e quasi di 400 metri in 4 km , (da 230 a 606 m .s.m.).Le colline di S.Croce di Magliano, assieme a quelle di Larino e, più a nord, con quelle di Guglionesi e Montenero, segnano l'ideale linea di demarcazione tra la parte centrale e quella meridionale della regione Molise, in cui prevale il tipico paesaggio mediterraneo. Finalmente si arriva in paese, ci fermiamo nella villa comunale, un tempo punto di sosta per le mandrie che provenivano dal Tavoliere pugliese in direzione del Molise e dell'Abruzzo. Nonostante sia finita l'epoca della transumanza, qui i suoi vecchi riti sono ancora vivi. Per questo ogni volta la nostra presenza è occasione di autentica festa popolare . Qui ancora oggi si scambiano prodotti con i pochi pastori in transito e qualche anziano ancora dice " Arrivano li 'bruzzesi.. " a riprova del fatto che la casa dei pastori era la montagna. Nella prossima tappa scenderemo verso il torrente Cigno ...

Mappe: Tratturi meridionali

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"Linea verde" RaiUno
4 giugno 1995


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