Architetto italiano (Roma 1611 - ivi 1691). Si formò alla
scuola del padre Girolamo (v.), anch’egli architetto a Roma,
e sugli esempi della tradizione romana. La sua personalità
appare già nella prima opera nota, il Duomo
di Montecomprati (1633) e in quanto può riconoscersi
di sua mano in S. Agnese in Agone (Roma),
iniziata da lui e dal padre (1652) ma continuata dopo un solo
anno di lavoro dal Borromini. A Roma eseguì una serie di
opere architettoniche e urbanistiche di notevole importanza: impostò
le due chiese di piazza del Popolo, eseguì l'abside di
S. Maria Maggiore, completò
le facciate di S. Andrea della Valle e di S.
Maria in Via, rinnovò l'interno della basilica dei
Ss. Apostoli, eseguì il Palazzo
Salviati al Corso e lavorò al Palazzo
Borghese. ma il suo capolavoro rimane la chiesa di S. Maria
in Campitelli, alla quale lavorò dal 1660 in poi, e in
cui l'uso insistente, sia all'interno che all'esterno, della colonna
staccata dalla parete e il gioco delle masse ottengono potenti
effetti chiaroscurali. Per quanto non fosse personalità
di primissimo piano, il R. seppe interpretare in modo efficace
lo spirito del barocco romano.
Rainaldi, Girolamo
Architetto italiano (Roma 1570 - ivi 1655). Era figlio di un architetto,
di nome ADRIANO (m. Roma 1597) originario di Norcia, il quale
svolse a Roma una modesta attività di architetto e di pittore.
Il suo maestro Domenico Fontana gli ottenne da Sisto V l'incarico
di erigere una chiesa (1589) a Montalto,
paese natale del pontefice. Le molte commissioni che gli vennero
affidate dimostrano come i suoi contemporanei gli attribuissero
larga esperienza professionale; è però da avvertire
che gli edifici da lui progettati, e spesso condotti a termine
da altri o in prosieguo di tempo profondamente trasformati, rivelano
limitatezza di fantasia e un'adesione un po' piatta allo stile
degli architetti lombardi allora operosi a Roma. Tra le sue opere
più note si ricordano la facciata della chiesa del Gesù
e Maria a Roma, la chiesa di S. Gregorio a Monte Porzio Catone,
la chiesa di S. Lucia a Bologna, i progetti per il Palazzo Ducale
di Modena e per il Palazzo del Giardino a Parma, ecc. Il meglio
di sé il R. lo espresse però nella Casa professa
dei Gesuiti e nel Palazzo Pamphili in Piazza
Navona (1640) a Roma Iter 6; accanto a quest'ultimo edificio,
egli, insieme con il figlio Carlo (v.), iniziò la chiesa
di S. Agnese, impostandone la pianta e giungendo nell'interno
fino all'altezza dei capitelli; l'opera fu poi condotta a termine
dal Borromini.