Categoria: Artisti
Nome: Domenichino
 
Back: List Artists working in Rome

Allievo di D. Calvaert e poi dei Carracci a Bologna, nel 1602 era a Roma, collaboratore di A. Carracci nella decorazione della Galleria di Palazzo Farnese. Artista dei più colti, inserì su di un movente inizialmente naturalistico insistenti ricerche miranti non tanto a risuscitare, quanto a rievocare il classicismo cinquecentesco e ad intenderne la profonda ispirazione ideale. È indubbio che talvolta il suo gusto per le invenzioni allegoriche o didattiche raffreddi la sua ispirazione facendolo oscillare tra gli estremi di una purezza contenutistica, di un'enfasi teatrale e di un classicismo di maniera; ma nei momenti più felici la sua produzione raggiunse un intimo equilibrio che trasferisce alla naturalezza del paesaggio una verità partecipe della forza morale dell'uomo che entro quel paesaggio vive ed opera. Si spiega così perché la sua dottrina dell'arte, raccolta da mons. G. B. Aguzzi che gli fu spesso consigliere, abbia costituito il fondamento del classicismo seicentesco e perché a lui abbiano guardato come a un maestro N. Poussin e Cl. Lorrain. L'attività del D. fu quanto mai intensa: nella sua vastissima opera di frescante svolta a partire dal 1602 soprattutto a Roma e a Napoli, eccellono il Martirio di S. Andrea dipinto in gara con il Reni in S. Gregorio al Celio (Roma), le Storie di S. Nilo nell'Abbazia di Grottaferrata, la decorazione del coro e dei pennacchi in S. Andrea della Valle (Roma Iter 5), la decorazione della cappella di S. Gennaro nel duomo di Napoli e, soprattutto, le Storie della vita di S. Cecilia in S. Luigi dei Francesi a Roma (iter 6); è questo un capolavoro nel quale il classicismo del D. si è fatto più articolato e complesso ed accentua il senso plastico dell'immagine che si stacca nello spazio come una statua vivente. Altrettanto ampia la sua produzione di tela: i quadri sacri (Comunione di S. Gerolamo, Roma; l'Angelo Custode, Napoli; La probatica piscina, Roma; Cristo cade sotto la croce, Londra; ecc.), le scene mitologiche (Caccia di Diana, Roma; Silvia e il Satiro, Bologna; Ercole ed Achelo, Parigi; ecc.) i ritratti di personaggi reali (autoritratto, Darmstadt; ritratto di monsignor G. B. Agucchi, York) o immaginari (La sibilla Cumana, Roma) esprimono una tale freschezza, una così convincente intonazione lirica e una così acuta penetrazione psicologica da restituire piena validità poetica al suo linguaggio di artista.

----------------------------------

Links: