Un week-end nell'autentica
MAREMMA VITERBESE,
da Roma anche senza macchina

E' interessante a volte scoprire che con veramente poca fatica si può trascorrere una interessante e divertente giornata.

Nel rinnovato Piazzale Flaminio, nel centro di Roma, si trova la Ferrovia Roma nord, attiva fin dai primi del 1900 (si chiamava 'Tramvia Roma-Civitacastellana'). Arriva ancora oggi fino a Viterbo, attraversando territori di grande suggestione e interesse storico.
Le corse festive sono almeno sei: la prima intorno alle 7 e l'ultima verso le 19 (Orario 2001, da Roma: 8.30, 9.30, 14.55, 17.20, 18.50. Ritorno da Viterbo: 6.25, 9.50, 14.20, l'ultimo convoglio parte da Viterbo alle 17.40 e arriva a Roma alle 20.15).

Nell'attesa della partenza si può osservare la stazione, che conserva qualche particolare in sobrio stile liberty. Fin dai primi minuti di viaggio, osservando con un po' di attenzione dai finestrini, si assiste al riaffiorare dai prati dei resti archeologici che si sono salvati dalla edificazione periferica della capitale. Si tratta delle opere che costeggiavano l'antica consolare romana Flaminia.

Questa via fu fatta costruire da Gaio Flaminio nel 220 avanti Cristo e costituiva l'asse viario per i collegamenti tra Roma e l'Italia settentrionale, più tardi con l'Europa centro-orientale.
Oggi gran parte della via consolare sono sepolti sotto l'asfalto o sotto le case, ma spesso e' riconoscibile nel fossato ai lati della nuova Falminia. I primi reperti si trovano ancora entro il Grande Raccordo anulare di Roma, a Grottarossa, dove, sulla destra si possono visitare i resti di una tomba romana a volta, varie strutture sepolcrali di età imperiale e quello che sembra un mausoleo (reperti forse collegabili al complesso di S. Leucio intorno al quale si formò la domusculta di Adriano I).

Poco più avanti la costruzione della sede Rai di Saxa Rubra ha riportato alla luce una decina di metri dell'antico selciato dell'antica Flaminia (a Grottarossa e Saxa fermano i treni che effettuano il servizio urbano). Dopo circa mezz'ora si arriva a Sacrofano. Seguono Riano, Castelnuovo, Morlupo, Rignano, S.Oreste. In meno di un'ora e mezza si giunge a Civita Castellana, dove consigliamo di visitare innanzitutto la roccaforte di San Gallo, costruita attorno al 1400 sopra ad un preesistente fortilizio medioevale. Si tratta di una imponente opera di ingegneria militare adattata alle nuove armi da fuoco. Qui scontarono la loro amara condanna i briganti Gasparone e i suoi compagni, segregati dalla giustizia pontificia per 44 anni e liberati nel 1870 dalla grazia del Re d'Italia. Altri monumenti da visitare sono la cattedrale di Santa Maria Maggiore, le numerose altre antiche chiese, il Tempio di Giunone Curite e numerosi resti romani sparsi sul territorio tra cui l'antica città di Falerii Novi.

Se amate la campagna e il cibo la vera chicca di questa gita si trova alla fermata prima di Civita Castellana (tempo del viaggio, meno di un'ora e mezza). Si tratta di Ponzano ed e' una fermata a richiesta (vale a dire che se non suonate il campanello del treno - o se non agitate la mano quando siete a terra - il treno non si ferma). Questa autentica stazioncina da Far West si trova vicinissima all'Allevamento La Duchessa dove si allevano autentici cavalli di razza maremmana, uno dei simboli della terra viterbese.
Dopo una passeggiata a cavallo si puo' gustare un pranzo in perfetto stile maremmano.
Le stanze sono molto accoglienti. Da qui una gita molto istruttiva vi puo' portare, a sud di Nepi, fino alla riemergente via Amerina, un'altra storica strada di origine etrusca che portava ad Amelia (l'antica città falisca Ameria). Questa via attraversa un affascinante territorio ricco di antiche tombe etrusche, molte delle quali continuano a riemergere dagli scavi realizzati realizzati dal GAR Gruppo Archeologico Romano (che tra l'altro organizza interessanti vacanze di lavoro e archeotrekking).