periodico rcs
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2 settembre 2003
Di Gilda Lyghounis
Voglia di natura. Di spazio. Lontano dalla città e dal suoi cartellini da timbrare.
Può sembrare strano, ma ci sono donne che per far quadrare il bilancio della propria vita hanno scelto un mestiere antico: quello dei pastori.
Dopo quattro anni di esperienza come volontaria in Africa, ho deciso di tornare a casa per cercare di portare un po' di sobrietà anche da noi: quel rispetto per i cicli naturali che avevo conosciuto nel deserto e che i nostri figli stanno perdendo, ormai abituati alla realtà virtuale delle PlayStation.
Sono nata a Rovereto, ai piedi delle montagne, per questo sono stata sempre attratta dalle piante, e mi sono diplomata perito agrario a 19 anni. A 20 ero già in Somalia, con un progetto antidesertificazione finanziato dal ministero degli Esteri.Di ritorno dall' Africa ho comprato questo vecchio maso, una casa di pietra e legno con un terreno, fuori dal paesino di Mezzomonte, vicino a Folgaria, nel Trentino, dove sono nati i miei due figli, che vanno alle elementari. E la mia passione per i fiori di Bach, che ho sviluppato studiando le erbe medicinali. Qui in Trentino ho trovato 35 dei 38 fiori che il medico immunologo inglese Edward Bach, il padre della floriterapia, negli anni Venti ha classificato come utili a superare certi stati d'animo. Soffrite di depressione? Il caprifoglio fa per voi. Di solitudine? Meglio rivolgersi alla virtù della violetta d'acqua. Ho anche creato un sito sulle erbe: www.la-fonte.org. Vivo fra boschi di pini e faggi, ho una mucca e delle capre per avere latte e formaggi per i bambini, ma non mi sento affatto tagliata fuori dal mondo: organizzo cicli di lezioni per gli alunni delle scuole, per mostrare loro, secondo il metodo steineriano caratterizzato dal rispetto per la natura e i suoi ritmi, il ciclo del pane, dalla semina del grano alla macinatura della farina, fino alla cottura delle pagnotte. Solo così potranno crescere senza pensare che la vita si riduca ai cartoni animati e alla tivù.
