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Il Velabro era una palude. Qui la leggenda narra che si arenò la cesta con i gemelli Romolo e Remo. Qui sorsero il Foro Boario, dove si teneva il mercato di bestiame e identificabile con l’attuale piazza della Bocca della Verita', quindi il primo porto di Roma. Questo punto cruciale, tra la via che collegava il mondo etrusco, attraverso l'isola Tiberina ( >> ) sul Tevere, con i monti e le regioni del meridione d'Italia, intersecata dalla via fluviale che univa il mare al cuore della penisola italiana - lungo il fiume Tevere appunto, divenne il fulcro dello sviluppo della civiltà romana. Attività religiose e commerciali vi si svolgevano fin dai tempi delle antiche comunità pre-romane. Accanto all'Arco degli Argentari, eretto dai cambia-valute e dai negozianti del Foro Boario, si erge l’Arco di Giano Quadrifronte, costruito all’epoca di Costantino. Di fronte vi è l’accesso alla Cloaca Massima, che permise di bonificare la valle di Roma, scaricando nel Tevere le acque che invadevano la palude del Velabro e l'area su cui sorse il Foro Romano.

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(vedi mappa Iter 2 )


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