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Il Pantheon, gloria di Roma, è l’unico monumento architettonico classico rimasto intatto a Roma. L’iscrizione nella cornice del portico «M. Agrippa L. F. Con. tertium fecit» si riferisce a un tempio eretto da Agrippa nel 27 a.C. dedicato alle divinità tutelari della famiglia Giulia. Per molto tempo si è creduto che il Pantheon, come è oggi, fosse la stessa costruzione del tempo di Agrippa; questa invece fu distrutta nel grande incendio dell’80 d.C. e ricostruita al tempo di Adriano. Altri restauri furono eseguiti da Settimio Severo e da Caracalla nel III sec. d.C.
Sopra la fontana di Giacomo della Porta, nel 1711 Clemente XI fece collocare l'obelisco trovato in piazza S.Macuto (detto anche macuteo) che Domiziano aveva portato a Roma e posto davanti al Tempio di Iside (come altri).
Il 16 marzo 609, Bonifacio IV, col permesso dell’imperatore Foca, cambiò il tempio pagano in chiesa cristiana, trasportandovi molti corpi di martiri dalle catacombe e dedicandola a «S. Maria dei Martiri»; a questa trasformazione dobbiamo la conservazione del Pantheon. Nel 1929 la chiesa, in virtù dei Patti Lateranensi, assunse l’ufficio di Basilica palatina o, meglio, di chiesa nazionale di tutti gli italiani.

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vedi anche Obelischi


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