Di 27 obelischi antichi (precedenti al 1800) censiti nel Mondo, 13 sono a Roma, tra i quali il più grande (Laterano). Il più piccolo di Roma è quello della Minerva.
Era un monumento commemorativo caratteristico dell'Egitto faraonico, ma probabilmente di origine megalitica. Gli obelischi hanno forma quadrangolare, allungata e sottile, e terminano con una punta piramidale; la loro altezza è in genere pari a 9-12 volte il lato della base, e proprio per questa snellezza furono chiamati dai Greci con il nome ( propr . " piccolo spiedo ") con cui sono noti. Per lo più sono formati da blocchi monolitici di sienite, eccezionalmente di basalto, che venivano lavorati nelle cave su tre lati, mentre la quarta facciata veniva distaccata dalla roccia inserendo in appositi fori dei cunei di legno, che, bagnati, si gonfiavano provocando così la separazione del monolito dalla cava. La rifinitura del masso e la incisione delle iscrizioni dedicatorie venivano effettuate nel luogo stesso della cava; successivamente l'obelisco veniva trasportato per via d'acqua fino al tempio di fronte a cui doveva essere eretto. Di norma gli o. venivano innalzati in coppia all'ingresso dei templi, raramente alla fine di un colonnato, per commemorare il giubileo trentennale del regno di un faraone. Il più alto tra gli o. a noi noti è quello incompiuto, tuttora giacente in una cava di Assuan (m. 41,75); uno dei più piccoli, del 6° sec. a.C., si trova oggi a Roma in Piazza della Minerva (iter 6) . Già Assurbanipal aveva asportato da Tebe alcuni obelischi come trofeo di guerra; molti furono trasportati a Roma in età imperiale; alcuni di essi, che giacevano abbattuti nelle strade della città, vennero rialzati per iniziativa di Sisto V sotto la direzione di D. Fontana o, per volontà di altri pontefici, in tempi posteriori. Roma è anzi la città del mondo, al di fuori dell'Egitto, che possiede il maggior numero di obelischi (7 di età faraonica, 6 di epoca ellenistico-romana); altri se ne trovano a Parigi, Londra e New York. Steli monolitiche, ma a sezione rettangolare invece che quadrata, vennero erette ad Axum ed in altri centri dell'Etiopia nei primi secoli dell'era volgare; essi rappresentano anzi i monumenti più cospicui del periodo paleoetiopico dell'arte abissina.

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